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Comune di Oriolo
Oriolo turismo:
Atti notarili fino al 1139 chiaramente parlano del kastro di Oriolo. Nell'atto il nome di Oriolo è riportato come "kastron Ourtzoulon" (in greco bizantino ??st??? ??t??????). Nel settembre del 1117 Mabilia, contessa di Oriolo, donò al monastero della SS. Trinità di Cava, al suo abate Pietro ed agli altri fedeli la chiesa di S. Pietro di Bragalla con i casali e tutte le pertinenze che possedeva nell'ambito del territorio di Oriolo. Con l'abbandono dei territori da parte di Bisanzio cominciò la loro latinizzazione e subentrarono le monarchie normanne.
Intorno all'anno Mille Oriolo era già una "civitas" e, per come detto, sede notarile; infatti l'atto del 1015 si conclude:" sottoscritto da me Leone notaio della città di Oriolo ". Della grandezza e importanza di Oriolo se ne ha riconferma da una bolla del Papa Alessandro II del 13 aprile 1068 inviata ad Arnaldo, arcivescovo di Acerenza. Risultano appartenenti alla Sede metropolitica le "città" di Venosa, Montemilone, Potenza,...Gravina, Matera, Tursi... VIROLO (Oriolo), con i castelli, pagliai, agglomerati urbani minori, monasteri e cittadini. (Italia Pontificia, IX, pag. 456; Ughelli (Tomo VII,37); Nigro- "Memorie...sulla città di Tursi).
Nel 1129 Oriolo venne cinta d'assedio e presa da re Ruggero. " Fu nuovamente teatro d'armi lo stesso anno ".(Quilici, Siris Heraclea)
Con un atto del 24 aprile 1221 Federico II di Svevia donò al convento dei Cistercensi di S. Maria del Sagittario "una grandiosa foresta" nel territorio di Oriolo. Nel 1679 ancora alcuni cittadini di Oriolo corrispondevano il terraggio al cardinale Vidone, Commendatario dell'abbazia del Sagittario. Nel 1246 Oriolo era tenuto in subfeudo da Ruggero De Amicis, come è dichiarato da un protocollo del 10 gennaio 1277. Ruggero De Amicis, "feudatario di Cerchiara, Albidona, Orioli", era uno degli alti funzionari siciliani più in vista e fu da ultimo Gran Giustiziere. Partecipò alla congiura contro Federico II insieme a Pandolfo di Fasanella, vicario generale in Toscana, ed ai fratelli Morra. La congiura venne scoperta da Riccardo di Caserta e ai congiurati vennero confiscati i beni. Ruggero morì nel 1248 e, quindi, fu il figlio Corrado ad essere reintegrato nella baronia di Oriolo dopo il perdono di Federico. Nel 1278 era signore di Oriolo Calgono della Marra.
I Della Marra mantennero il possesso feudale fino all'inizio del XV secolo. Oriolo, infatti, nel 1403 era già posseduto dai Sanseverino, principi di Salerno e Grandi di Spagna, i quali, però, capeggiarono una congiura e il feudo venne incamerato dalla Regia Corte. Oriolo continuò ad essere demanio regio sotto Giovanna I, re Ladislao, e Giovanna II. Alla morte di Ladislao (1414) i cittadini di Oriolo si ribellarono. La regina Giovanna, con atto del 14 ottobre 1414, concesse l'indulto e in seguito dette agli oriolesi il privilegio di essere esenti dalla giurisdizione dei regi governatori e dal Giustizierato della Provincia di Vallograto e Terra Giordana.
Nel 1571 un folto gruppo di Oriolesi partecipò alla battaglia di Lepanto.
Dal Medioevo fino agli anni sessanta del Novecento Oriolo era il maggiore centro dell'Alto Ionio Cosentino, in quanto era l'unico centro della zona in cui era presente l'istruzione superiore ed era l'unico paese montano ad avere un distretto sanitario ed alti servizi di base, per cui era punto di riferimento sia dell'Alto Ionio che del Pollino. Oriolo ha visto dimezzare la sua popolazione in poco più di mezzo secolo, che oggi ammonta a 2700 abitanti circa ma, nonostante ciò mantiene la vocazione turistica già sviluppata dalla seconda metà del Novecento, anche grazie al Teatro all'aperto "La Portella" , che ogni anno attira spettatori da tutta la Calabria e da fuori, per ammirare spettacoli teatrali nella splendida cornice della Rupe del Rione Terra.
Tratto da: wikipedia
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Oriolo (Comune) -
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