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Comune di Sant'Agata di Esaro
Sant'Agata di Esaro turismo:
La denominazione di Sant'Agata, deriva dal nome della santa siciliana Agata, probabilmente, come spesso accadeva nell'alto medioevo calabrese, derivato dalla presenza di una laurea basiliana o di un piccolo monastero sul luogo, che con il passare del tempo, ha indicato l'intera area. L'appellativo di "Esaro", derivato dal fiume che attraversa il territorio santagarese, fu aggiunto dal Consiglio Comunale nel 1862, per distinguerlo da paesi omonimi, dopo l'Unità d'Italia.
Il territorio di Sant'Agata di Esaro è stato popolato fin dalla preistoria, come indicano le attività condotte nella Grotta della Monaca, anche se non è certo che il borgo discenda da quelle popolazioni, popolarono l'area già dal IV millennio a.C. Lorenzo Giustiniani nel VII tomo del suo Dizionario Geografico Tagionato del Regno di Napoli, pone le sue origini dopo la distruzione della città di Artemisia, scrivendo "Credono i calabresi che fosse surta dopo la distruzione di Artemisia, le cui rovine mostrano a distanza di presso 3 miglia in un luogo, se pur non isbaglio, detto Praticella"; Artemisia effettivamente, oggi pare sia stata identificata nella località Casalini di San Sosti. Lo storico locale A.Montalto fa risalire l'impianto originario del paese al periodo bizantino tra il VI ed l'XI secolo.
Nel 1075 Sant'Agata di Esaro fu assediata da Roberto il Guiscardo; nel XIII secolo divenne feudo del Monastero del Sagittario di Chiaromonte, con ratifica dell'Imperatore Federico II.
Nel 1413 era Signore di Sant'Agata Pietro Paolo da Verbo, dal quale passò al figlio Antonello; il feudo, poi, diventò possedimento di Antonio Sanseverino, Duca di San Marco. Tra gli ultimi feudatari ci furono i Caraffa, principi di Belvedere Marittimo.
Tratto da: calabriaportal.com
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