Comune di Maierà

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Il toponimo, che in documenti del XIV secolo compare nelle forme Maiora e Mayera, nel Cinquecento è attestato anche come Machaera e Macherate; riflette un elemento antroponimico, derivante a sua volta dal greco “maxairas”, avente il significato di ‘coltellaio’. Non manca però chi riporta la sua denominazione al greco “mayher”, indicante ‘un luogo sacro alla dea Ma’. Possedimento del nobile casato dei Lauria, entrò successivamente a far parte delle proprietà dei Carafa, conti di Policastro. Venduta, nella prima metà del XVII secolo, ai Perrone e ai Guerra, baroni di Grisolia, in seguito tornò ai Carafa. Passata a Geltrude Figueroa, intorno alla metà del XVIII secolo pervenne ai Catalano Gonzaga, sotto la cui signoria rimase fino all’abolizione del feudalesimo, sancita dalle leggi napoleoniche. Col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi, all’inizio dell’Ottocento, fu compresa dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di Verbicaro e poi tra i comuni del circondario facente capo a questo centro, nella cui giurisdizione fu mantenuta anche dai Borboni. La storia successiva all’ingresso nell’Italia unita non fa registrare avvenimenti di rilevo, seguendo quella del resto della regione. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la chiesa parrocchiale, contenente, tra l’altro, delle statue processionali; il palazzo ducale e i ruderi di un piccolo tempio romano, risalente forse a età imperiale.
Tratto da: italiapedia.it

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